L'accanimento terapeutico
L'accanimento terapeutico consiste nella cura di una persona con terapie o farmaci che non hanno una efficacia documentata nei confronti di una malattia, ciò porta nel peggiore dei casi ad un'ulteriore sofferenza del paziente.
Quindi è stato indispensabile stabilire dal punto di vista etico questa pratica, se pensiamo che un malato terminale abbia una prospettiva di vita di circa tre mesi e con i farmaci si allungherebbe a non più di un anno con conseguente prolungamento della sofferenza credete che sia bello per quella persona pensare di dover soffrire tempo in più rispetto a quello che "realmente" gli spetterebbe.
Secondo la legge italiana l' Eutanasia cioè la sospensione delle cure (eutanasia passiva) o anche la somministrazione di dosi letali di farmaci che permettono la morte quasi istantanea del paziente ( eutanasia attiva) è considerata ancora reato, l'eutanasia si pratica nei casi in cui la qualità della vita di una persona sia compromessa da una malattia.
Secondo me ognuno dovrebbe essere libero di scegliere come e quando morire senza certamente causare danni ad altre persone, uno dei danni più evidenti può essere un danno psicologico che può compromettere gravemente una persona ma forse dobbiamo farcene una ragione.
Come dice una persona delle mie parti "Siamo tutti nati per riempire la bara", nessuno quindi è immortale e la medicina è in certi casi la causa della nostra sofferenza.
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